Care amiche, cari amici,
appena due mesi fa, il 25 maggio u.s., avevamo avuto il piacere d’inviarvi l’annuncio della presentazione della nuova Proposta di Legge n°155/2019, con cui si potrà riavviare l’iter per conferire una adeguata tutela al territorio dei Monti Ernici.
Da troppo tempo questo comprensorio montano è soggetto ad ogni tipo di abuso perpetrato a suo danno: dal bracconaggio alle attività “sportive” tollerate o, a volte, addirittura autorizzate senza tener conto delle sue peculiarità naturalistiche che imporrebbero una Valutazione d’Incidenza, procedura preventiva che si applica per tutelare l’integrità delle aree della rete Natura2000 (ZPS e ZSC).
È già trascorso un anno dal momento in cui abbiamo segnalato, per la prima volta, alle Autorità ed agli Organismi competenti quelle che a noi sono sembrate anomalie. Per correttezza, anche recentemente, abbiamo più volte richiesto se le Valutazioni d’Incidenza per certe attività fossero state prodotte, ma non abbiamo mai avuto alcuna risposta, né positiva, né negativa. La nostra insistenza era dovuta al fatto che, nel settembre dello scorso anno 2018, ci era stato verbalmente confermato da un Sindaco che quella procedura “non serviva”.
È bene che sappiate che la Direzione Agricoltura, Svil. Rurale Caccia e Pesca della Regione Lazio, non risponde dal luglio 2018 (è trascorso 1 anno!!) su questioni inerenti la “caccia di selezione” al capriolo, nonostante i ripetuti interventi e solleciti anche da parte del Difensore Civico.
Orbene, soprattutto a seguito delle mancate risposte di chi dovrebbe sovraintendere a simili questioni, dobbiamo probabilmente rassegnarci al fatto che questo modo di procedere si stia purtroppo affermando e generalizzando.
Silenzio, dunque.
La deprimente conclusione è unicamente questa: nel territorio degli Ernici (ma non solo) si può fare di tutto, in barba a delibere, regolamenti e perfino al buon senso, senza che nessuno metta in atto gli opportuni controlli o si attivi per evitare gli abusi.
Comunque, seppure fossimo convinti che al peggio non ci sia mai fine, non potevamo neppure immaginare che un componente del nostro Comitato– una Associazione di lunga tradizione e prestigio– si potesse unire alla schiera di chi tiene in nessun conto la tutela della Natura e le regole più elementari, che ad essa sovraintendono.
Caso è accaduto?
È accaduto che, per portare un simulacro a tema religioso in un’isolata zona montana ricadente all’interno della ZPS Ernici-Simbruini, quest’Associazione si è servita di un elicottero!
Questa operazione è avvenuta in una data compresa fra la fine di maggio e i primi di giugno, nonostante che:
- nel periodo 1° gennaio – 31 luglio, è vietato il sorvolo della ZPS con qualsiasi mezzo;
- per lo svolgimento di un’attività simile a quella svolta è prescritta la Valutazione d’Incidenza;
- il luogo da loro prescelto si trova all’interno della “Oasi di Protezione della Fauna TRISULTI-VALLE DELL’INFERNO” istituita dalla Regione fin dal 1974;
- quel medesimo luogo si trova nella ZSC denominata IT6050010 “Valle dell’Inferno”, nel cui “formulario standard” è ben evidenziata la presenza, fra l’altro, di Ursus arctos marsicanus, particolarmente protetto, insieme ai suoi ambienti d’elezione, dalla “direttiva Habitat” (92/43/CEE);
- quel luogo stesso costituisce il notissimo e privilegiato territorio di caccia della coppia di aquile reali, che nidificano nei pressi e in vista reciproca dei luoghi.
Ulteriori e sconfortanti elementi sono costituiti dal fatto che:
- nessuno dei due massimi organismi nazionali di quella Associazione, da noi cortesemente intrattenuti sulla vicenda, abbia ritenuto d’indirizzarci una pur semplice risposta nel merito.
- nessuno degli Assessorati e delle Direzioni regionali, che sulla questione hanno specifica competenza, hanno risposto alla nostra segnalazione ed ai nostri quesiti.
In conclusione, senza voler polemizzare con alcuno, saremmo ben lieti se quest’Associazione, che certamente si riconoscerà in questa lettera, volesse fare un coerente passo indietro rispetto alla sua adesione a questo Comitato, il quale a sua volta non gradisce affatto che al suo interno ci sia un elemento, che tiene in così poco conto una tutela autentica della Natura in generale e degli Ernici in particolare: autentica, appunto, e non soltanto vacuamente e ambiguamente professata.
Molti cordiali saluti a tutti.
Alatri, 23.07.2019
Gaetano de Persiis
Comitato per la Protezione dei Monti Ernici
Nessun commento